Grazia e Giustizia

Noi vogliamo contribuire a fare delle leggi giuste, umane, democratiche. Le vogliamo veder applicate dalla Magistratura nella sua responsabile autonomia. Vogliamo cooperare tutti perché le colpe che si sono verificate nell’ambito della società, questi pericolosi vuoti morali, siano colmati in un senso di giustizia, di libertà e di umanità

Moro fu ministro di Grazia e Giustizia dal luglio 1955 al maggio 1957 (governo Segni). Si impegnò nella riforma del codice penale (ancora in vigore il «codice Rocco» del 1930), svolse una serrata serie di visite e ispezioni del sistema carcerario, lavorò alla preparazione della legge per il funzionamento del Consiglio superiore della magistratura, cercò di smuovere lo storico divieto per le donne di entrare nella magistratura, limitò la giurisdizione dei tribunali militari sui militari in congedo.